FEFF22 – Beasts Clawing at Straws – Kim Yong-hoon (2020)

A pochi giorni dalla fine del Far East Film Festival, arriva un’altra graditissima sorpresa.

Tutto parte da una borsa Louis Vuitton piena di bigliettoni, protagonista assoluta dell’intrecciarsi di tre storie di opportunisti pronti a tutto pur di arricchirsi.

Joong-man lavora in una sauna.
Proprio qui troverà, abbandonata in un armadietto, la borsa che potrebbe risollevarlo economicamente; permettendogli di riaprire anche il piccolo negozietto andato in fallimento qualche anno prima.

Tae Young è un doganiere in cerca di un allocco a cui rubare il denaro per avere salva la vita una volta ripagato un ingente debito al gangster locale, causato dalla sua fidanzata Yeon-hee di cui si sono perse le tracce.

Anche Mi-Ran ha un grosso debito da pagare e, insieme ad uno dei suoi clienti, decide di uccidere il marito violento per recuperarne l’assicurazione sulla morte.

Il titolo tradotto è “Bestie che si aggrappano a tutto”, questo già fa comprendere alla perfezione verso cosa lo spettatore andrà ad imbattersi.
Tutti sono pronti a divorare il prossimo e diventare ancor di più famelici predatori, come nella storiella dello squalo raccontata ad un’ancora inesperta Min-Ra da Yeon-hee (che con il suo arrivo in scena fa salire ancor di più il livello)

“I figli dello squalo tigre, quando sono ancora in pancia, si mangiano tra di loro. Solo uno di loro nasce e diventa un feroce predatore”
(Yeon-hee)

Al contrario della struttura di One Night di Shiraishi (altro film presente al FEFF) che si attorniava di troppi personaggi e fin da subito li assaliva annullandoli; Kim Yong-hoon è bravo nel lasciare una narrazione all’inizio più aperta e ariosa, che si va a complicare e ad infittire, conquistando sempre di più le attenzioni degli spettatori, con il passare dei minuti.

Sembrano delle storie totalmente scollegate fra di loro, tagliate nettamente dal nero che si intermezza tra un capitolo e l’altro.
Dopo una scarsa mezz’ora di setting iniziale, con l’ingresso dell’assassina Yeon e della borsa, i piccoli squali inizieranno a mordersi tra di loro, dando vita ad una battle royale dove solo il più spietato può rimanere in piedi.

Beasts Clawing at Straws, tratto dal romanzo di Sone Keisuke e vincitore del premio della giuria nella Tiger Competition dell’IFFR, è l’opera prima di Kim Yong-hoon.
Regista e sceneggiatore che fin dall’esordio dimostra di possedere grandi capacità registiche e di scrittura.
È un film che dimostra come l’esordiente sia capace, come tantissimo altro cinema coreano (Bong ad esempio con l’ultimo Parasite), di spaziare tra vari registri linguistici e con notevole semplicità passare dalle oscure tinte tipiche del thriller ad accenni di totale black humor.

Tutti i personaggi danzano all’unisono tra di loro, tra violenza e dialoghi geniali, mettendo in scena poco più di 100′ minuti di puro intrattenimento.

(Carmelo Leonardi)