Post Venezia 78

È stata una magnifica edizione quella di quest’anno. Vissuta tra uno spritz al select, una prenotazione dimenticata su Boxol e una cena cinese. Tra persone di cui non ricorderò più il nome e fiumi di parole inutili come quelle che sto scrivendo io in questo momento. Come ogni anno si ricasca all’improvviso a Venezia, in maniche corte e polsi gonfi di punture di zanzara.

Decimati da mille problemi, stanchezza e svogliatezza da quarantena e nuovi interessi che vanno nettamente a sostituire quello folle e altamente inutile del cinema, quest’anno non siamo riusciti in un’adeguata copertura come negli anni passati. E chi segue Negatif da un po’ sa benissimo della nostra letterale scomparsa dopo l’edizione passata della mostra.
Ma si sa, a volte gli amori fuggono a bordo di un battello, fanno giri immensi e poi ritornano. Sempre meno stabili rispetto a prima. Amori che ritornano a piccole dosi, in piccole bolle, com’è quella di Venezia tra terra e acqua. Tra stabilità e instabilità, tra sogno e realtà. Una gita in campagna di totale libertà e fascinazione erotica verso prostituzione intellettuale e onanismo collettivo.

Odio Venezia perché amo Venezia. Perché in dodici giorni è riuscita a farmi per un attimo rivivere quella pelle d’oca che non sentivo da tempo. Quel brivido che solo Pino Daniele mentre un ragazzo scappa via dalla sua città o un Eduardo qualunque che diventa grande, mi riescono a dare.

E quest’anno o è stata abbassata di più la temperatura in Sala Grande e in Sala Darsena o il livello del cinema visto era veramente, veramente alto. Da brividi. Un’edizione dove a trionfare è in assoluto il cinema italiano che tra nomi altisonanti e nomi più piccoli, ha tirato fuori dei grandissimi momenti di cinema. Dalla fine della galleria di Frammartino, all’ultima cena di Di Costanzo. Dalla trap di Sick Luke e Yuri Ancarani al monologo sugli happy few di Azincourt di De Caro. Tante piccole sorprese e tanti capolavori già annunciati che hanno ripristinato la voglia di cinema, la voglia d’amare qualcuno che inspiegabilmente non ti si fila più da tempo.

È amore. Di quello vero, senza Verdena e bambine legate a un palo.
Ci vediamo presto Biennale.

Ecco vincitori finali e paggellone nostro:

Leone d’Oro – L’événement di Audrey Diwan.

Leone d’Argento – Gran Premio della giuria: E’ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino.

Leone d’Argento migliore regia: Jane Campion per The Power of the Dog.

Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile: Penélope Cruz per Madres Paralelas di Pedro Almodóvar.

Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile: John Arcilla per il film On the Job: The Missing Eight di Erik Matti.

Premio per la migliore sceneggiatura: Maggie Gyllenhaal per The Lost Daughter.

Premio speciale della giuria: Il buco di Michelangelo Frammartino.

Premio Marcello Mastroianni per il migliore attore emergente: Filippo Scotti per E’ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino.

Orizzonti:
Miglior Film: Piligrimai (Pilgrims) di Laurynas Bareisa
Miglior Regia: Éric Gravel per À plein temps
Premio Speciale della Giuria: El gran movimiento di Kiro Russo
Premio per la miglior interpretazione femminile: Laure Calamy  per À plein temps
Premio per la miglior interpretazione maschile: Piseth Chhun per  Bodeng Sar (White Building)
Premio per la miglior sceneggiatura: Peter Kerekes per Cenzorka
Premio Spettatori Armani Beauty: Sokea mies, joka ei halunnut nahda Titanicia (Il cieco che non voleva vedere Titanic), di Teemu Nikki

Premio Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima ‘Luigi De Laurentiis’ per la miglior opera prima: Imaculat di Monica Stan e George Chiper-Lillemark

CONCORSOVOTO
12 settimane (L’Événement), di Audrey Diwan (Francia) 7.5
America Latina, di Damiano e Fabio D’Innocenzo (Italia, Francia) 4
Un autre monde, di Stéphane Brizé (Francia) 8
Il buco, di Michelangelo Frammartino (Italia, Germania, Francia) 8.5
Il collezionista di carte (The Card Counter), di Paul Schrader (Stati Uniti d’America, Svezia) 9
È stata la mano di Dio, di Paolo Sorrentino (Italia) 9.5
Freaks Out, regia di Gabriele Mainetti (Italia, Belgio) 6.5
Illusioni perdute (Illusions perdues), di Xavier Giannoli (Francia) 6.5
Kapitan Volkogonov bežal, di Natal’ja Merkulova e Aleksej Čupov (Russia, Francia, Estonia) 6.5
The Lost Daughter, di Maggie Gyllenhaal (Israele, Stati Uniti d’America) 6
Madres paralelas, regia di Pedro Almodóvar (Spagna) 7.5
Mona Lisa and the Blood Moon, regia di Ana Lily Amirpour (Stati Uniti d’America) 7
Il potere del cane (The Power of the Dog), di Jane Campion (Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Canada) 7.5
Qui rido io, di Mario Martone (Italia, Spagna) 8.5
Spencer, di Pablo Larraín (Cile, Germania, Regno Unito) 8
Sundown, di Michel Franco (Messico, Francia, Svezia)5
Vidblysk, di Valentyn Vasjanovyč (Ucraina) 8.5
FUORI CONCORSO
Ariaferma, di Leonardo Di Costanzo (Italia) 7
Dune, di Denis Villeneuve (Stati Uniti d’America)5
Halloween Kills, di David Gordon Green (Stati Uniti d’America) 7
The Last Duel, di Ridley Scott (Regno Unito, Stati Uniti d’America) 8.5
Old Henry, di Potsy Ponciroli (Stati Uniti d’America) 4.5
La scuola cattolica, di Stefano Mordini (Italia) 2
Ultima notte a Soho (Last Night in Soho), di Edgar Wright (Regno Unito) 7
Django & Django, di Luca Rea (Italia) 7.5
CORTOMETRAGGI
Plastic Semiotic, regia di Radu Jude (Romania) 8
PROIEZIONI SPECIALI
Le 7 giornate di Bergamo, regia di Simona Ventura (Italia) 1
ORIZZONTI
Atlantide, regia di Yuri Ancarani (Italia, Francia) 8
El gran movimiento, regia di Kiro Russo (Bolivia, Francia, Svizzera) 7
Piligrimai, regia di Laurynas Bareiša (Lituania) 6.5
Les Promesses, regia di Thomas Kruithof (Francia) 6.5
ORIZZONTI EXTRA
La ragazza ha volato, regia di Wilma Labate (Italia, Slovenia) 3
GIORNATE DEGLI AUTORI
Lovely Boy, regia di Francesco Lettieri (Italia) 6
NOTTI VENEZIANE
Coriandoli, di Maddalena Stornaiuolo – cortometraggio (Italia) 3
Giulia, di Ciro De Caro (Italia) 7.5