La Visita: una commedia dolce amara di Antonio Pietrangeli

Pina vive in un paesino sulle rive del Po, è impiegata presso un consorzio agrario e ormai trentaseienne sente sempre più la solitudine come un peso. Ha messo un annuncio matrimoniale su un quotidiano, a cui ha risposto Adolfo, un commesso di Roma. Dopo una serie di lettere, l’uomo va a trovarla. I due si vedono la prima volta alla stazione e dopo i primi momenti di imbarazzo, si studiano a vicenda. La donna, interpretata da Sandra Milo, è stanca della solitudine, è una ragazza pragmatica, ma sogna il grande amore. Da tempo detiene una relazione senza futuro, con un camionista sposato, Renato. Adolfo è un uomo egoista, indolente e suscettibile, è anche lui molto solo, anche se ha un legame nel quale non crede. Non più giovanissimi, entrambi cercano una sistemaziona affettiva, ma scopriranno ben presto che una vita in comune sarebbe impossibile.
Commedia all’italiana dal sapore amarognolo, La Visita che offre uno spaccato amaro dell’Italia contadina e di quella del boom economico.
Antonio Pietrangeli adatta, con Ettore Scola, Gino De Santis e Ruggero Maccari, un racconto di Carlo Cassola, dilatando la brevità narrativa delle pagine di partenza, condensandola tra le mura di casa della protagonista e riducendo al minimo i personaggi. Attraverso la riuscita alternanza di toni, la vicenda scorre tra dramma e commedia, tra toni umoristici che mostrano la piccolezza dei personaggi (specie del protagonista maschile) ma che al tempo ne svelano anche l’umanità e le verità celate dietro gli atteggiamenti immediati e superficiali. Pina, tratteggiata da una Milo in quella che è forse la più grande interpretazione della sua carriera, è il perno del racconto e il fulcro dell’indagine psicologica: una caratterizzazione definita anche e soprattutto dal rapporto che ha con i vari uomini che si alternano nella sua vita, in particolare quello con il camionista Renato (interpretato da Gastone Moschin), improntato su una delicata comprensione reciproca. Doloroso e toccante il confronto finale tra Pina e Adolfo, che rivela le inconciliabili differenze tra due persone accomunate soltanto da una disperata solitudine: l’implosione del sentimento, destinato al fallimento ancor prima che alla nascita. Ben calibrata l’ironia dei dialoghi, a compensare la realistica malinconia che permea l’intera pellicola. Didi Perego è Nella. Musiche di Armando Trovajoli, fotografia di Armando Nannuzzi.